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Biometano: cos’è, come produrlo e come utilizzarlo

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Il biometano è una pedina fondamentale per centrare gli obiettivi di decarbonizzazione e rappresenta una fonte di energia rinnovabile strategica per lo sviluppo dell’economia circolare. L'Italia, già tra i primi paesi europei per produzione di biometano, ha i numeri per imporsi tra i leader mondiali. Secondo uno studio della società di consulenza BIP, entro il 2050 è previsto un aumento della capacità produttiva nazionale di 9,8 miliardi di metri cubi l’anno.

Biometano: cos'è e perché è importante nella transizione energetica

biometano

Il biometano è una fonte di energia che si ottiene da biomasse agricole (quindi da colture dedicate, scarti agricoli e organici), agroindustriali (vale a dire gli scarti della lavorazione della filiera alimentare) e dalla frazione organica dei rifiuti solidi urbani (la cosiddetta FORSU). Si tratta quindi di una fonte di energia rinnovabile, perché prodotta a partire da scarti organici altrimenti inutilizzati e perché le biomasse da cui si ottiene si rinnovano nel tempo e sono potenzialmente inesauribili.

Allo stesso tempo si tratta di una fonte di energia sostenibile poiché permette di ridurre i gas serra e di sganciarsi progressivamente dalla dipendenza dai combustibili fossili, in primis il gas naturale. Il biometano, infatti, può essere potenzialmente impiegato sia come carburante nel settore trasporti che per soddisfare le esigenze energetiche dei consumi domestici e industriali, dalla produzione di energia elettrica a quella termica.

Alla versatilità del biometano va aggiunto un altro elemento distintivo, che rende questo biogas particolarmente performante nella transizione verso un’energia green: trattandosi di una fonte programmabile, il biometano è di fatto assimilabile al gas naturale, di cui può sfruttare le infrastrutture di trasporto e stoccaggio.

Come indicato da Bioenergy Europe - organizzazione senza scopo di lucro che riunisce associazioni, aziende, università e istituti di ricerca di tutta Europa per sviluppare un mercato bioenergetico sostenibile - rispetto ai combustibili fossili, il biometano può far risparmiare fino al 202% delle emissioni eliminando gas serra, come il metano, che sarebbero stati emessi attraverso la fermentazione incontrollata di rifiuti organici e dei residui agricoli.

Come produrre il biometano e come utilizzarlo

Il biometano si ottiene dalla digestione anaerobica di biomasse, quindi a partire da rifiuti organici urbani, scarti dei prodotti agro-alimentari o sottoprodotti agricoli e zootecnici. Il processo di digestione anaerobica che porta alla trasformazione della sostanza organica in biogas avviene all’interno di digestori in cui si sviluppano, in assenza di ossigeno, le reazioni biochimiche necessarie per la produzione di biogas.

Volendo semplificare si può dire che il gas prodotto naturalmente dal materiale in ingresso - quindi gli scarti dei prodotti agricoli, agroindustriali, zootecnici o provenienti dai rifiuti- viene trasformato in biogas attraverso un processo di digestione anaerobica.

biometano

La fase successiva, l’upgrading, permette di trasformare il biogas in biometano. Si tratta di un trattamento complesso che consente di rimuovere gli inquinanti e le componenti non compatibili. Un processo di depurazione in cui il metano viene separato dall’anidride carbonica, che viene catturata e liquefatta per essere impiegata in altri processi industriali.

Il risultato finale di questi processi è un vettore energetico ottenuto da fonte rinnovabile del tutto simile al gas naturale ma che, al contrario di quest’ultimo, contribuisce in modo decisivo a ridurre le emissioni promuovendo un modello economico sostenibile e circolare.

Una volta prodotto, il biometano si presta all’impiego in diversi settori, a partire da quelli energetici: oltre a poter essere impiegato a livello domestico, il biometano favorisce la transizione ecologica dei siti industriali che, per loro natura, necessitano di un afflusso costante di energia elettrica e termica.

Insieme all’idrogeno, può essere inoltre utilizzato in impianti di cogenerazione (produzione in contemporanea di energia elettrica e termica) e trigenerazione (produzione contemporanea di energia elettrica, termica e frigorifera).

Il biometano permette inoltre di contribuire alla decarbonizzazione dei trasporti attraverso la produzione di biocarburante avanzato realizzato con tecnologie e biomasse nazionali. Si tratta di un'alternativa sostenibile rispetto ai carburanti convenzionali, che permetterebbe di ridurre le emissioni in un settore dominato da benzina e gasolio. 

Anche esulando dai suoi impieghi energetici, il biometano reca in sé vantaggi legati al processo produttivo da cui deriva. Si pensi al digestato, la parte non più degradabile del processo di digestione delle matrici agricole, utilizzato per produrre compost di qualità. Oltre ad avere ricadute positive in termini di competitività aumenta anche il livello di circolarità del settore agricolo e zootecnico.

biometano

Per favorire la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha messo a disposizione incentivi ad hoc legati a fondi PNRR, complessivamente 1,92 miliardi di euro, con l’intento di incentivare tanto la costruzione di nuovi impianti dedicati alla produzione di biometano, quanto la riconversione e l’efficientamento degli impianti di biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano da destinare al riscaldamento e raffrescamento industriale e residenziale, ma anche ai settori del terziario e dei trasporti.

Il biometano ha un grande potenziale di crescita nel nostro Paese: si tratta di una filiera in cui l’Italia è all’avanguardia e che promette di crescere in modo esponenziale nei prossimi anni anche alla luce della richiesta crescente di gas verde proveniente dal settore dei trasporti e dal mondo industriale, in particolare dalle aziende energivore o che faticano a ridurre le proprie emissioni climalteranti e avvertono la necessità di contenere le spese energetiche. Il biometano promette quindi di innescare un modello di sviluppo perfettamente circolare, in cui i rifiuti hanno una seconda vita e producono energia green.

Con il contributo di

giovanni baldassarre
Giovanni Baldassarre
Responsabile Environmental Origination Circular Economy Edison Next

Pugliese, laureato in Economia Aziendale all’Università Bocconi di Milano, ha maturato un’esperienza ventennale nel settore della consulenza per l’alta direzione, lavorando per grandi realtà italiane e internazionali e sviluppando specifiche expertise su temi di sostenibilità e ambiente. In Edison dal 2019, ricopre il ruolo di Responsabile Environmental Origination nella Business Unit Circular Economy, occupandosi dello sviluppo di nuovi progetti e iniziative nei settori del biometano, del riciclo/recupero e della valorizzazione delle risorse.

TOPIC / TAG

Circular economy

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