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Le Hydrogen Valley sono un modo per favorire l’uso e la produzione dell’idrogeno verde a livello locale

Poiché incarnano un approccio sistemico alla filiera dell’idrogeno verde, le Hydrogen Valley sono pilastri strategici della transizione energetica

Oltre che per il progresso tecnologico, sono considerate essenziali per raggiungere un sistema economico decarbonizzato, permettendo anche di valorizzare il territorio in cui vengono realizzate. Questi ecosistemi sono progettati per concentrare, su scala geografica limitata, l’intera catena del valore dell’idrogeno: dalla produzione, al trasporto, allo stoccaggio e all’impiego finale

Il numero di hydrogen valley presenti a oggi nel mondo. Oltre il 70% si trova in Europa, dove sono più che raddoppiate rispetto al 2022

Il volume complessivo degli investimenti in progetti di Hydrogen Valley registrati sulla piattaforma H2v.eu

Nonostante i progressi significativi, le Hydrogen Valley si trovano anche ad affrontare numerose sfide, tra cui ostacoli normativi e tecnici

Le Hydrogen Valley sono ecosistemi territoriali avanzati, in cui produzione, distribuzione e utilizzo dell’idrogeno pulito vengono integrati in progetti su larga scala, valorizzando così aree e territori, anche attraverso la decarbonizzazione di industrie locali e l’alimentazione di una mobilità sostenibile. Le Hydrogen Valley si possono definire come un sistema integrato in cui più attori, quali pubblica amministrazione, energia, industria e mobilità, collaborano per sfruttare le sinergie offerte dall’idrogeno inteso come vettore energetico. Queste iniziative coprono dalla produzione di idrogeno — tramite elettrolisi con energie rinnovabili — allo stoccaggio, dal trasporto fino alle applicazioni finali nel settore industriale, dei trasporti e della generazione elettrica.

La collaborazione tra attori pubblici e privati, insieme a un forte sostegno politico, sarà fondamentale per superare queste difficoltà e accelerare la diffusione di queste realtà. Inoltre, la possibilità di avere un quadro normativo stabile e abilitante, nonché infrastrutture adeguate per il trasporto e lo stoccaggio dell’idrogeno verde, permetterebbe la loro replicabilità su larga scala, superando questi limiti e accedendo a finanziamenti strutturali, in particolare a livello europeo.

È strategico valorizzare le Hydrogen Valley anche in aree portuali e aeroportuali
in modo che possano creare indotto sul territorio e siano sede potenziale di ulteriore capacità produttiva

Sebbene il concetto di Hydrogen Valley venga modellato in base alle specificità territoriali e agli obiettivi degli stakeholder coinvolti, questi progetti condividono una serie di caratteristiche strutturali comuni, che ne definiscono l’identità e ne determinano l’efficacia. Più in generale, le Hydrogen Valley rappresentano progetti scalabili e replicabili, concepiti come catalizzatori per lo sviluppo di un’economia dell’idrogeno sostenibile, in cui in cui l’innovazione tecnologica e la cooperazione pubblico–privato svolgono un ruolo chiave. Sono considerate fondamentali per arrivare a una riduzione dei costi dell’idrogeno verde, grazie alla creazione di ecosistemi integrati in grado di aggregare la domanda e ottimizzare la produzione su larga scala. Questo approccio consente di migliorare l'efficienza complessiva della filiera, favorendo economie di scala e accelerando la transizione energetica a livello regionale e globale.

LE HYDROGEN VALLEY

Le caratteristiche di questi ecosistemi

Incarnando un approccio sistemico alla produzione, distribuzione e utilizzo dell’idrogeno verde, il loro obiettivo principale è quello di stimolare simultaneamente l’offerta e la domanda di idrogeno verde

Le Hydrogen Valley favoriscono la creazione di condizioni favorevoli allo sviluppo di un mercato competitivo e sostenibile. Queste iniziative coprono infatti l’intera catena del valore dell’idrogeno verde, permettendo di accelerare la creazione di una filiera dell’idrogeno verde

Produzione di idrogeno verde

Al centro di ogni Hydrogen Valley c’è l’obiettivo di produrre idrogeno in modo sostenibile, attraverso tecnologie a basse emissioni di carbonio. In particolare, si punta sull’uso di elettrolizzatori alimentati da fonti rinnovabili (solare, eolico, idroelettrico), in linea con gli obiettivi di neutralità climatica e decarbonizzazione del sistema energetico.

Ambito geografico definito

Le Hydrogen Valley si sviluppano all’interno di un territorio chiaramente delimitato, che funge da ecosistema operativo per la produzione e l’utilizzo dell’idrogeno. La scala può variare: da un’area urbana, industriale, aeroportuale o portuale ben circoscritta fino a corridoi infrastrutturali regionali, nazionali o transfrontalieri. La dimensione geografica è determinata da fattori come la concentrazione della domanda, l’accessibilità alle fonti energetiche rinnovabili, la presenza di infrastrutture e la coesione tra attori locali, oltre che ovviamente la capacità produttiva dell’impianto stesso.

Ampia scala di intervento

Le Hydrogen Valley si distinguono per l’ambizione e la dimensione dei progetti, che vanno ben oltre le semplici iniziative pilota o dimostrative. Richiedono investimenti consistenti, spesso pari ad almeno decine di milioni di euro, e includono un insieme articolato di sotto-progetti integrati. Questi vengono gestiti come un unico portafoglio strategico, capace di generare impatti su più livelli — economico, tecnologico, ambientale e sociale.

Copertura della catena del valore

Un elemento distintivo delle Hydrogen Valley è la loro integrazione orizzontale e verticale lungo l’intera catena del valore dell’idrogeno. Ciò include la produzione di idrogeno green (a partire da elettrolizzatori alimentati da energie rinnovabili), il trasporto, lo stoccaggio e la distribuzione, fino all'impiego finale nei vari settori. Questo approccio sistemico consente la massimizzazione dell’efficienza e la riduzione dei costi complessivi.

Aggregazione della domanda
e sinergie tra utenti finali

Uno degli elementi abilitanti delle Hydrogen Valley è la capacità di aggregare una domanda diversificata e consistente all’interno del territorio: dalla mobilità a zero emissioni (ad es. autobus, camion, treni), a processi industriali decarbonizzati (ad es. siderurgia, chimica), a usi energetici (come la produzione di calore o l’accumulo stagionale di energia). Coinvolgendo simultaneamente utenti industriali, aziende di trasporto, utilities energetiche e altri soggetti pubblici o privati, le Hydrogen Valley creano una massa critica che giustifica la produzione su scala dell’idrogeno e l’uso condiviso delle infrastrutture. Questo approccio consente di ottimizzare i costi, ridurre i rischi di investimento e favorire l’emergere di economie di scala fin dalle prime fasi di sviluppo.

Collaborazione pubblico-privata

Le Hydrogen Valley nascono da un forte partenariato tra attori pubblici e privati, che condividono obiettivi, risorse e know-how. I governi locali e le istituzioni nazionali forniscono supporto normativo e finanziario, mentre le imprese apportano competenze tecnologiche, capacità realizzativa e visione di mercato. Questo modello di governance collaborativa è essenziale per garantire la coerenza con le politiche energetiche e industriali, attrarre investimenti e assicurare la sostenibilità di lungo periodo dei progetti.

Fattibilità e avanzamento progettuale

Le Hydrogen Valley non sono semplici visioni teoriche: per essere riconosciute come tali, devono avere una base solida di sviluppo, dimostrata da studi di fattibilità avanzati, business plan, accordi tra stakeholder e, in molti casi, da prime fasi di implementazione già in corso. Questo garantisce la credibilità e la bancabilità dell’iniziativa, attirando investimenti pubblici e privati.

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Le Hydrogen Valley e la rete
di distribuzione dell’idrogeno verde

Nel contesto delle Hydrogen Valley, assume un ruolo ancor più strategico il SoutH2 Corridor, che — come si è visto nel capitolo precedente — punta a collegare le aree di produzione di idrogeno rinnovabile nel Nord Africa e nel Sud Europa con i principali centri di domanda dell’Europa centrale. All’interno di questo sistema integrato, l’Italian H2 Backbone rappresenta un’infrastruttura chiave per connettere il Sud Italia, e in particolare la Puglia Green Hydrogen Valley (vedi la scheda sottostante ↓), alla rete europea dell’idrogeno. Nello specifico, la dorsale pugliese non solo consentirà di convogliare l’idrogeno verde prodotto localmente verso il Nord Italia e oltre i confini alpini, ma fungerà anche da snodo per il transito dell’idrogeno proveniente dal Nord Africa verso Austria e Germania. Grazie alla riconversione di gasdotti esistenti e alla realizzazione di nuove infrastrutture dedicate, il sistema — che sarà operativo entro il 2030 — favorirà una transizione energetica efficiente, sostenibile e integrata a livello continentale.

saetta

Hydrogen Valley

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Il progetto Puglia Green Hydrogen Valley

Una delle principali iniziative per la produzione di idrogeno verde su larga scala in Italia, a Brindisi e Taranto