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Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

I vantaggi competitivi e sostenibili e i modelli di business

03 giugno 2025
Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

I vantaggi competitivi e sostenibili e i modelli di business

03 giugno 2025
Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

I vantaggi competitivi e sostenibili e i modelli di business

03 giugno 2025
Fotovoltaico per aziende: ridurre i costi e incentivi 2025

Il fotovoltaico per aziende è sempre più diffuso. Questo perché consente di essere più sostenibili, ridurre le emissioni inquinanti, assicurarsi forniture energetiche in sicurezza e contenere le spese.

Quasi 1,9 milioni di impianti fotovoltaici in Italia a fine 2024

Complici la volatilità dei prezzi e i rincari del gas legati al conflitto in Ucraina, le fonti energetiche rinnovabili vivono una crescita senza precedenti. In particolare, è il fotovoltaico ad avanzare a ritmi sempre più elevati in tutto il Paese.

Come testimoniano i dati diffusi dall’associazione di categoria Italia Solare l’energia generata dal sole continua a segnare ritmi di crescita significativi. Al 31 dicembre 2024, in Italia risultavano connessi 1.878.780 impianti fotovoltaici, per una potenza totale di 37,08 GW. La potenza connessa durante il 2024 è stata pari a 6,80 GW, segnando un incremento del 30% rispetto al 2023. I dati del 2024 evidenziano differenti andamenti delle diverse classi di potenza degli impianti, a causa soprattutto della fine del Superbonus. La fine degli sgravi ha comportato infatti una riduzione della potenza del 21% rispetto al 2023 (1.789 MW vs 2.258 MW del 2023) per gli impianti residenziali sotto i 20 kW di potenza. In compenso sono cresciuti sia le installazioni commerciali (tra i 20 e i 999 kW, +8%), che le centrali solari utility scale. Queste ultime hanno messo a segno un sorprendente +163%, a testimonianza di come il fotovoltaico sia in grado di attirare investimenti decisamente cospicui.

Fotovoltaici industriali: le tipologie

Gli impianti industriali possono essere essenzialmente suddivisi in due categorie:

  1. Con immissione diretta: in questo caso si ha il consumo immediato dell’energia prodotta perché il sistema è connesso direttamente all’elettricità dell’azienda. L’energia prodotta, che eccede quella usata per far funzionare l’impresa, è immessa nella rete elettrica consentendo un ritorno economico.
     
  2. Con accumulo: la corrente generata è accumulata in batterie esterne. Questo permette di soddisfare le necessità energetiche dell’impresa, quando l’impianto non riesce ad assolvere il compito. Inoltre, l’energia in eccesso può essere immessa nella rete per avere un ritorno economico.

I vantaggi del fotovoltaico per le aziende

Il motivo per cui sempre più aziende decidono di passare alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili è semplice: conviene. E non solo dal punto di vista economico.

fotovoltaico
Riduzione dei costi energetici

L'installazione di un impianto fotovoltaico consente all'azienda di generare energia elettrica sfruttando l'irraggiamento solare. In genere, si riesce a soddisfare mediamente il 50-60% dei consumi in base al profilo di consumo.


Indipendenza energetica e risparmio a lungo termine

L'adozione di un impianto fotovoltaico consente all'azienda di ridurre la dipendenza dal mercato energetico nazionale e dalle fluttuazioni dei prezzi dell'energia. Anche se non si ottiene la completa autosufficienza, la disponibilità di una fonte interna di energia svincolata dai costi del mercato garantisce una maggiore autonomia e stabilità operativa.

Inoltre, si ha la possibilità di immettere l'eventuale eccesso di energia nella rete nazionale, ottenendo una fonte di reddito aggiuntiva, che può rappresentare un introito economico costante.


Crescita della competitività

Non si tratta solo di dare all’azienda un’immagine più green. Affidare la produzione di energia a fonti rinnovabili determina un vantaggio competitivo rispetto ai competitor ancorati all’energia fossile. Il fotovoltaico per le aziende permette, con la progressiva elettrificazione dei consumi, di sganciarsi dai rincari dei prezzi del gas, di rendersi autonomi sotto il profilo energetico, stabilizzando nel tempo il costo dell’energia, con un notevole risparmio sia della spesa energetica, sia delle emissioni di CO2.


Massimizzazione dei consumi

L’accoppiamento fotovoltaico e batterie per l’accumulo consente di massimizzare l’utilizzo dell’energia autoprodotta lasciando all’azienda la facoltà di scegliere, in base alle proprie specifiche esigenze, se puntare sull’autoconsumo istantaneo, sull’immissione nella rete nazionale della quota non autoconsumata o se stoccarla per un consumo differito nel tempo.


Si avvia il processo di decarbonizzazione
fotovoltaico

Installare un impianto fotovoltaico significa anche, in un’ottica di lungo periodo, muovere il primo passo verso un percorso di decarbonizzazione aziendale. Un treno in corsa che le aziende non possono permettersi di perdere poiché consente, non solo di ridurre la Carbon Footprint, ma di avviare un percorso virtuoso verso il Net Zero che coinvolge l’intera value chain.

Per esempio, grazie al fotovoltaico, le imprese possono iniziare un percorso che combina l’autoproduzione di energia alla mobilità elettrica, alimentando le proprie flotte con energia green.

Fotovoltaico e idrogeno verde: diminuiscono i prezzi dell’elettricità rinnovabile

Il fotovoltaico può essere anche impiegato per la produzione di idrogeno verde, tassello fondamentale nel processo di decarbonizzazione anche delle realtà energivore. Grazie alla riduzione dei prezzi dell’elettricità rinnovabile, ai progressi tecnologici e a un quadro normativo globale sempre più aperto all’idrogeno low carbon, il costo di produzione dell’idrogeno verde è destinato a calare fino al 60% nel prossimo decennio, come indicato dal rapporto GlobalData, Low-Carbon Hydrogen Market Report, Update 2023 – Global Market Outlook, Trends, and Key Country Analysis, e ciò determinerà una forte spinta a questo vettore energetico.

L’installazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica rinnovabile può costituire un primo passo verso percorsi di decarbonizzazione più ampi e articolati, con l’obiettivo sia di ridurre l’impatto ambientale sia di rafforzare la competitività sui mercati. Opportunità e vantaggi della transizione energetica saranno al centro del webinar “Decarbonizzazione e competitività: le leve strategiche per una transizione che crea valore”, organizzato da Edison NEXT in collaborazione con Boston Consulting Group e la testata editoriale ESG360.it - Nextwork360, in programma il prossimo 25 giugno (dalle 12.00 alle 13.00). Un talk per scoprire quali sono le leve tecnologiche, economiche (tra cui incentivi e politiche di sostegno) e di know-how su cui le aziende, tra cui le industrie energivore, possono investire per trasformare la transizione energetica in un volano per la competitività.

webinar con BCG

Fotovoltaico: finanziamenti, incentivi e agevolazioni

Nuova Sabatini: la misura Beni strumentali messa a disposizione dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy è rivolta principalmente alle piccole medie imprese con lo scopo di sostenere gli investimenti per acquistare (anche) impianti fotovoltaici. I finanziamenti, che prevedono tassi di interesse agevolati (3,575% annuo), vanno da 20.000 euro a 4 milioni di euro. Possono essere rimborsati in un massimo di cinque anni. Da segnalare che la Legge di Bilancio 2025 ha rifinanziato la Nuova Sabatini con 1,7 miliardi di euro per il periodo 2025-2029, con l’obiettivo di assicurare continuità alla misura di sostegno per gli investimenti produttivi delle micro, piccole e medie imprese. Più precisamente 400 milioni di euro saranno destinati all’anno 2025, 100 milioni di euro per l’anno 2026 e 400 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2029.

Reverse charge: permette alle aziende di avere una deroga al pagamento dell'IVA in relazione all'acquisto e all’installazione di sistemi fotovoltaici. Il suo obiettivo è contrastare le frodi inerenti alla detrazione d’imposta in determinati settori, ma rappresenta un’importante facilitazione burocratica perché alleggerisce il carico fiscale consentendo di chiedere l’esenzione dal pagamento dell’IVA, che viene pagata dal cessionario. L’agevolazione sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

Decreto FER2: il decreto intende sostenere attraverso incentivi la produzione di energia elettrica di impianti a fonti rinnovabili innovativi o con costi di generazione elevati. L’obiettivo è favorire il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione al 2030. Le aziende che decidono di avvalersi di questa opportunità (c’è tempo fino al 31 dicembre 2028) ottengono un compenso economico che è in funzione della quantità di energia che reimmettono nella rete elettrica.

Decreto CER: è finanziato dal PNRR (Missione 2, Componente 2, Investimento 1.2) e permette l'accesso al contributo a fondo perduto fino al 40% (il termine ultimo per la presentazione delle richieste di accesso è il 30 novembre 2025, DM Mase, n. 59, 28 febbraio 2025) dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, anche abbinati a sistemi di accumulo di energia, nonché una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa su scala nazionale. I beneficiari sono le Comunità Energetiche Rinnovabili e i gruppi di autoconsumo collettivo da fonti rinnovabili ubicati in Comuni con popolazione inferiore a 50.000 abitanti*.

Piano transizione 5.0: è una misura del Ministero delle Imprese e del Made in Italy finalizzata a sostenere il processo di trasformazione digitale ed energetica delle imprese. A tal fine mette a disposizione, nel biennio 2024-2025, 6,3 miliardi di euro. In particolare, riconosce crediti d’imposta alle aziende che effettueranno progetti di innovazione (compresa l’autoproduzione di energia) che comportano una riduzione dei consumi energetici della struttura produttiva non inferiore al 3% o una riduzione dei consumi energetici dei processi interessati dall’investimento non inferiore al 5%.

Decreto Energy Release: stabilisce la cessione anticipata di energia elettrica a prezzi calmierati da parte del Gse (Gestore Servizi Energetici) alle imprese energivore che si impegnano a realizzare nuova capacità di generazione green entro 40 mesi dalla sottoscrizione e a restituire l’energia anticipata entro 20 anni a un prezzo pari a quello di anticipazione (il termine per la presentazione della manifestazione di interesse è scaduto lo scorso 3 marzo 2025). La nuova capacità è realizzata mediante nuovi impianti da fonti rinnovabili, oppure mediante il potenziamento di strutture esistenti, di potenza minima pari almeno a 200 kW.

Come ridurre i costi con e per il fotovoltaico aziendale

Un’altra ragione per investire in un impianto fotovoltaico è la sua durata: trattandosi di una tecnologia consolidata e affidabile, permette di produrre energia per circa trent’anni.

fotovoltaico

Ovviamente, affinché la performance dell’impianto fotovoltaico possa mantenersi elevata nel tempo occorre realizzare una serie di attività di manutenzione e monitoraggio che richiedono know-how e competenze specialistiche.
Oltre alla manutenzione ordinaria e straordinaria e alle attività di pulizia dei pannelli, sugli impianti fotovoltaici più avanzati è possibile monitorare la produzione in real-time ed individuare eventuali guasti o malfunzionamenti.

La scelta dell’imprenditore o dell’energy manager dovrà quindi orientarsi su modelli di business che guardino al lungo periodo, non influiscano sul flusso di cassa dell’azienda e includano attività e servizi che assicurino la massima performance dell’impianto.

Una possibilità è rappresentata dal “chiavi in mano”, in cui l’azienda opta per la progettazione e realizzazione diretta degli impianti fotovoltaici. Il vantaggio sta nella possibilità per l’impresa di rendersi indipendente da vincoli contrattuali gestendo autonomamente la produzione di energia.

Ma non tutte le imprese possiedono il capitale necessario per finanziare l’impianto fotovoltaico e non tutte dispongono del know-how indispensabile, non solo per realizzarlo, ma anche per gestirlo e monitorarlo nel corso del tempo.

fotovoltaico

Il modello PPA (Power Purchase Agreement) rappresenta nella maggior parte dei casi la risposta più adeguata alle esigenze del fotovoltaico per aziende e per dare concretezza alla loro transizione green.

Il PPA è un contratto a lungo termine tra un produttore di energia elettrica da fonti energetiche rinnovabili (FER) e un acquirente, come per esempio un’azienda, e prevede condizioni particolarmente vantaggiose per quest'ultimo: sono azzerati i costi iniziali, visto che l’investimento di partenza è a carico del produttore, la fornitura dell’energia elettrica green ottenuta dall’impianto fotovoltaico avviene a tariffe competitive, tutta l’attività di funzionamento, manutenzione e massimizzazione del rendimento dell’impianto rimangono a carico del fornitore.
In questo modo, investire nel fotovoltaico aziendale si rivela un’opportunità ancora più vantaggiosa.

Impianto fotovoltaico: perché sceglierlo, quanto costa e in quanto tempo si ammortizza la spesa

All’interno dei bilanci aziendali il costo dell'energia ha un’incidenza sempre più rilevante. Non c’è quindi dubbio che installare un impianto fotovoltaico, in grado di soddisfare (totalmente o anche in parte) il fabbisogno energetico, possa essere un’efficace soluzione per limitare la spesa in energia. Senza dimenticare, ovviamente, che si riduce anche drasticamente l’impatto sull’ambiente. Un aspetto da non sottovalutare per chi deve redigere il bilancio di sostenibilità.

Investire nel fotovoltaico non vuol dire solo migliorare la competitività riducendo i costi, ma anche rafforzare l'immagine dell’impresa in un mercato che valorizza l’attenzione all’ambiente.


Quanto costa un impianto fotovoltaico

Sono diversi i fattori che contribuiscono a definire il costo di installazione di un impianto fotovoltaico per uso aziendale. I principali sono:

  • Le dimensioni e il tipo dell’impianto (superficie coperta, numero e tipo di pannelli e così via).
  • La capacità di generazione dell’energia elettrica: maggiore produzione significa minori tempi per soddisfare i consumi energetici aziendali ma anche costo più elevato.
  • Necessità di sistemi di accumulo.
  • Posizione geografica.

Si tratta di aspetti con un elevato grado di variabilità e questo rende molto difficile stabilire cifre precise per i costi. In termini generali, si potrebbe stimare che il costo minimo per un impianto in grado di soddisfare le necessità energetiche di una realtà di piccole dimensioni si aggiri attorno ai 1.000 €/kWp.

Un ruolo importante nel limitare la spesa lo gioca la possibilità di accedere a incentivi statali o agevolazioni fiscali.


In quanto tempo si ammortizza l’investimento

Come per il costo, anche per il calcolo del tempo di ammortamento non esiste una formula precisa. Esiste però un legame diretto tra il costo dell’impianto e la capacità con cui è in grado soddisfare il fabbisogno energetico dell’azienda: non solo, infatti, si può puntare a una indipendenza energetica, ma anche a produrre energia in sovrappiù da vendere per essere immessa nella rete elettrica nazionale.

A grandi linee, si può stimare che, nel caso di un impianto fotovoltaico di media potenza, il pay-back di un investimento diretto è indicativamente in 8-13 anni.

 

* Il decreto ministeriale che prevede l'estensione del contributo PNRR ai soggetti in Comuni con meno di 50.000 abitanti, rispetto al precedente limite di 5.000 abitanti, è stato firmato dal MASE il 16 maggio 2025. Si attende la verifica da parte della Corte dei Conti per l’entrata in vigore.

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