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Colonnine di ricarica per auto elettriche: opportunità per la GDO

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12 dicembre 2024
Colonnine di ricarica per auto elettriche: opportunità per la GDO

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Colonnine di ricarica per auto elettriche: opportunità per la GDO

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12 dicembre 2024
Colonnine di ricarica per auto elettriche: opportunità per la GDO

A livello tecnologico, uno dei maggiori trend degli ultimi anni è senza dubbio quello dell’elettrificazione della mobilità privata e pubblica. Dopo oltre un secolo dominato dai motori a combustione, alimentati dalle inquinanti risorse fossili, l’alternativa rappresentata dalle auto a batterie sta sempre più prendendo piede, anche sulla spinta di normative favorevoli. Normative che si basano su un presupposto ormai scientificamente appurato: ovvero che i motori elettrici siano intrinsecamente più efficienti da un punto di vista energetico e che possano dunque assicurare un contributo significativo alla decarbonizzazione del pianeta.

La crescita della mobilità elettrica

Ricarica auto elettrica

Secondo le previsioni IEA contenute nel Global EV Outlook 2024 lo stock complessivo di veicoli elettrici è destinato a crescere da meno di 45 milioni di unità nel 2023 a 250 milioni nel 2030, per poi arrivare a 525 milioni nel 2035. Di conseguenza, nel 2035, più di un veicolo su quattro in circolazione sarà elettrico. In media, lo stock di veicoli elettrici crescerà del 23% all'anno nel periodo compreso tra il 2023 e il 2035. Secondo altri scenari più ottimistici - realizzati sempre da IEA - è possibile in realtà che la flotta di veicoli elettrici cresca ancora più rapidamente, a un tasso medio annuo del 27% da qui al 2035, raggiungendo per quella data 790 milioni di unità. In Italia, come noto, c’è un minor entusiasmo dei consumatori per il motore elettrico, anche se comunque i numeri non sono certo da disprezzare: in base ai dati di Motus-E, le auto elettriche circolanti in Italia al 30 giugno 2024 erano 251.023, con le immatricolazioni full electric da inizio anno pari a 34.709 unità, con un confortante aumento del 6,20% rispetto allo stesso periodo del 2023.

Le infrastrutture di ricarica

Stazione di ricarica elettrica

Paradossalmente in questo periodo, l’Italia sembra aver superato uno dei suoi classici talloni d’Achille, ovvero la carenza di punti di ricarica pubblici:  secondo il report Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia (Quinta Edizione), sempre a cura di Motus-E, che mette a confronto i dati che rapportano la quantità del parco circolante BEV  (Battery Electric Vehicle) e la quantità di punti di ricarica, l’Italia non sfigura affatto a livello europeo. I punti di ricarica disponibili ogni 100 BEV circolanti in Italia sono infatti 23, non troppo distante da Paesi Bassi (35 PdR per BEV circolante), Belgio (32) e Spagna (24 punti di ricarica per BEV circolante). Anche per quanto riguarda il numero di punti di ricarica rispetto alla lunghezza totale della rete stradale l’Italia non si posiziona male, con una media di 1 punto di ricarica ogni 5 km di strade, precedendo Regno Unito (1 punto ogni 6 km), Germania (1 punto ogni 7 km) e Francia (1 punto ogni 9 km). C’è però un gap che va ancora colmato: la distribuzione geografica dei punti di ricarica non è omogenea sul territorio italiano, con il 58% circa delle infrastrutture situate nel Nord Italia, il 19% circa nel Centro e solo il 23% nel Sud e nelle Isole.

Colonnine di ricarica per auto elettriche: le diverse tipologie di ricarica

Nel corso del tempo, di pari passo con lo sviluppo del mercato della mobilità elettrica, anche le infrastrutture di ricarica hanno conosciuto una notevole evoluzione, per adeguarsi alle esigenze delle diverse categorie di utenti. La classica Ricarica Lenta (AC), generalmente fino a 3,7 kW, è ormai considerata adeguata soltanto per la ricarica domestica o per luoghi dove il veicolo può sostare a lungo, solitamente durante la notte. Molto diffuse sono ormai le ricariche slow (fino a 7,4 kW di potenza) e quick (fino a 22 kW) in corrente alternata (AC), che permettono di ricaricare l’auto in poche ore e sono dunque molto adatte per parcheggi pubblici, centri commerciali e luoghi di lavoro, tutti siti in cui gli utenti sostano per un po’ di tempo. Per tutte le altre situazioni, in cui le soste degli automobilisti tendono a essere di durata limitata, sono sempre più utilizzate le colonnine a ricarica fast DC (fino a 150 kW) o ultrafast DC (superiori a 150 che possono arrivare fino a 400 kW), che abbattono notevolmente i tempi. In ogni caso, dietro il funzionamento di queste infrastrutture, c’è una componente software fondamentale, che ne consente la corretta gestione e l’integrazione con i sistemi di pagamento digitali.

Perché la mobilità elettrica interessa la Gdo

Stazione di ricarica elettrica

La progressiva crescita della mobilità elettrica interessa da vicino un segmento di mercato che ha tante caratteristiche complementari: la GDO, la grande distribuzione organizzata. Innanzitutto, perché i consumatori sono sempre più attenti alla sostenibilità ambientale e, dunque, potrebbero preferire fare acquisti presso catene e centri commerciali che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità ambientale, come per l’appunto la presenza di colonnine di ricarica per auto elettriche.

Ma un investimento di questo tipo ha anche una ricaduta diretta: l’installazione di colonnine di ricarica per auto elettriche nei parcheggi può attrarre i clienti che possiedono veicoli di questo tipo, aumentando così il flusso di visitatori e potenzialmente le vendite. Inoltre, la vendita delle ricariche delle colonnine può costituire una nuova fonte di entrate per gli operatori della grande distribuzione, proveniente tra l’altro da superfici difficilmente monetizzabili come i parcheggi.

Difficile quantificare con esattezza quanto la GDO abbia già raccolto questa sfida: secondo il report di Motus-E (Le infrastrutture di ricarica a uso pubblico in Italia – Quarta Edizione) sulle infrastrutture di ricarica a uso pubblico relativo al 2022, il 72% dei punti di ricarica rilevati è collocato su suolo pubblico (strada), mentre il restante 28% su suolo privato a uso pubblico, come per esempio nel caso di supermercati o centri commerciali. L’esempio a cui fa riferimento quindi l’associazione di categoria è proprio rappresentato dai supermercati o centri commerciali, che sembrano giocare la parte del leone in questo particolare segmento di mercato.

Installazione colonnine di ricarica per auto elettriche: i modelli di business e il caso Norauto

Ricarica auto elettrica

Ormai esistono tante formule a disposizione degli attori della GDO che vogliono confrontarsi con la mobilità elettrica. Per un operatore GDO che voglia investire nella mobilità elettrica, il modello di riferimento è quello della formula chiavi in mano, con cui gli operatori si affidano a un partner esterno per la realizzazione completa e la gestione delle infrastrutture di ricarica.

Gli operatori della GDO che invece vogliono contenere gli investimenti e concentrarsi sul proprio business tendono però a preferire il modello CPO (Charging Point Operator): l’azienda mette a disposizione uno spazio di fronte al proprio punto vendita per l’installazione delle colonnine di ricarica per auto elettriche a servizio dei clienti, mentre un operatore energetico integrato si fa carico dell’investimento complessivo,

che prevede progettazione, installazione, gestione e manutenzione delle colonnine di ricarica. Proprio una formula di questo tipo ha interessato Norauto, prima catena di grande distribuzione francese specializzata nella manutenzione e personalizzazione dell'automobile. Norauto, in un momento in cui sempre più clienti arrivavano nei propri punti vendita con vetture elettriche, ha avvertito la necessità e l’opportunità di mettere a disposizione un’infrastruttura di ricarica nei suoi punti vendita italiani, che, tra l’altro, sono ubicati in posizioni di interesse strategico, all’interno di grandi centri commerciali e retail park, e quindi in zone ad alto traffico di veicoli e persone.

L’accordo CPO (Charging Point Operator) siglato prevede l’installazione da parte di Edison NEXT di infrastrutture di ricarica fast con un taglio intorno ai 50 kW, il più adatto a soddisfare le tempistiche di permanenza dei clienti. Per ciascun punto vendita, nel parcheggio adiacente, si sta procedendo all’installazione di una infrastruttura dotata di due punti di ricarica ad accesso pubblico e interoperabile, ovvero accessibile tramite le App o tessere di ricarica di qualsiasi operatore. Oltre a farsi carico dell’investimento e svolgere tutte le attività previste per l’erogazione del servizio di mobilità elettrica, tra cui la manutenzione e l’assistenza, Edison NEXT si occuperà anche della gestione delle ricariche. Norauto, non solo offrirà un servizio in più ai propri clienti, ma potrà anche godere di un positivo ritorno in termini di immagine, acquisendo la possibilità di sfruttare l’infrastruttura per campagne di marketing e di comunicazione sui propri servizi core. Al momento sono già state attivate le infrastrutture di ricarica presso 9 punti vendita.

Temi e scenari sulla mobilità del futuro a impatto zero vengono approfonditi nel white paper “Mobilità Sostenibile” realizzato da Edison NEXT, in cui si analizzano tutte le opportunità offerte non solo dall’idrogeno, ma anche dall’elettrico e dal biometano. Il white paper è una guida completa per aziende e Pubbliche amministrazioni interessate allo sviluppo della mobilità a basso impatto ambientale.

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