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Territori sostenibili, guida all’impiego delle risorse

Strategie per bilanciare sviluppo economico e ambiente nelle comunità locali

26 giugno 2025
Territori sostenibili, guida all’impiego delle risorse

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Strategie per bilanciare sviluppo economico e ambiente nelle comunità locali

26 giugno 2025
Territori sostenibili, guida all’impiego delle risorse
operaio fotovoltaico

Quando un territorio può essere davvero definito come sostenibile? Un territorio sostenibile è una comunità locale che è in grado di bilanciare le esigenze umane ed economiche con quelle ambientali, dando luogo a un modello di sviluppo che può essere mantenuto nel lungo periodo senza danneggiare il territorio, a tutto vantaggio delle generazioni presenti e future. Arrivare a un obiettivo di questo genere non è per nulla facile né scontato e, soprattutto, passa per azioni estremamente concrete. Ad esempio, a livello locale possono essere tante le iniziative da realizzare per trasformare le comunità locali in luoghi sostenibili: dall’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili (come per esempio il fotovoltaico), all’adozione di soluzioni di economia circolare (gestione, trattamento e riuso degli scarti e delle risorse idriche) e di energy sharing (come le Comunità Energetiche Rinnovabili o l’autoconsumo individuale a distanza), oltre ai programmi di trasformazione dei centri urbani in città intelligenti, sicure e a dimensione d’uomo, anche attraverso interventi di rigenerazione urbana. Non meno importante è l’aspetto di monitoraggio e valutazione dei risultati: le amministrazioni locali devono dotarsi di adeguati indicatori di sostenibilità che consentano di misurare l’efficacia dei progetti avviati e migliorare così continuamente la gestione del territorio.

Il buon funzionamento delle comunità locali sostenibili passa poi attraverso una governance adeguata: serve una maggiore collaborazione tra amministrazioni locali, regionali e nazionali e realtà private per implementare con successo strategie green efficaci nel lungo termine. Strategie che passano inevitabilmente anche per una adeguata pianificazione urbanistica ed energetica.

Non meno importante è l’aspetto normativo: occorrono regolamenti e incentivi adatti, che favoriscano l’adozione di strategie e tecnologie sostenibili a livello locale.

Si tratta di una realtà, quella territoriale, che rischia spesso di essere trascurata rispetto ai grandi programmi nazionali e interazionali. Ma che invece, rappresenta la dimensione ideale per l’effettiva promozione della sostenibilità, rendendo possibile l’adozione di strategie estremamente concrete che ne assicurano la realizzazione, promuovendo il benessere collettivo. Ma per agire sui territori è necessario anche il coinvolgimento delle organizzazioni private, che in misura crescente stanno puntando sempre di più sulla sostenibilità, comunicando questa intenzione anche piuttosto apertamente.

Territori sostenibili: i numeri dell’Italia

Non a caso la territorializzazione rappresenta uno dei cardini dell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU sulla sostenibilità. In quest’ottica in Italia il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) collabora con i territori, non solo Regioni e Province Autonome, ma anche Città Metropolitane ed enti locali, sia nella declinazione territoriale della Strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile (SNSvS), che ha l’obiettivo di integrare i principi dell'Agenda 2030 nel tessuto socio-economico e politico italiano, sia nella definizione delle strategie di sostenibilità ai diversi livelli. Proprio alcuni numeri diffusi dal MASE nel suo recente Rapporto sulla attuazione territoriale della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile, segnalano un quadro piuttosto positivo riguardo alla dimensione territoriale della sostenibilità nel nostro Paese nel 2023.

  • L’88% delle Regioni e Province autonome ha già attiva un’integrazione tra Strategia Regionale per lo sviluppo sostenibile e il Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR), basato sugli indicatori per lo sviluppo sostenibile.
  • L’82% delle Regioni e Province autonome utilizza la propria Strategia per lo sviluppo sostenibile a supporto e semplificazione delle procedure di valutazione ambientale.
  • Il 47% delle Regioni e Province Autonome ha prodotto strategie integrate per la sostenibilità e l’adattamento al cambiamento climatico, mettendo in sinergia attori, strumenti e risorse.
  • Il 53% Regioni e Province Autonome ha già attiva un’integrazione tra Strategia per lo sviluppo sostenibile e Piano integrato di attività e organizzazione (PIAO), collegando la valutazione della performance alla capacità di raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile.
  • La maggior parte delle amministrazioni (86% Regioni e Province Autonome; 71% delle Città metropolitane) ha, inoltre, implementato sistemi di monitoraggio e set di indicatori associati alle Strategie e Agende per lo Sviluppo Sostenibile, a partire dagli indicatori della SNSvS.

Edison NEXT per territori e città sostenibili

strade di notte

In questo senso la trasformazione dei territori e dei centri urbani in realtà sostenibili e intelligenti non significa solo realizzare quartieri a impatto zero o intervenire con soluzioni digitali, ma vuol dire anche valorizzare le risorse locali, rendere il contesto a misura d’uomo per migliorarne la qualità di vita. In altre parole, si tratta di accompagnare l’evoluzione delle città e dei territori attraverso progetti di rigenerazione urbana puntando all’integrazione tra fonti energetiche rinnovabili e soluzioni digitali, valorizzando le risorse locali e promuovendo la diffusione della mobilità sostenibile. In un modello di questo tipo, oltre a produrre, consumare e condividere in modo sostenibile l’energia, si sfruttano i vantaggi della digitalizzazione per ottimizzare i consumi e garantire sostenibilità ambientale, economica e sociale.

Oggi più che mai, pubbliche amministrazioni, aziende e operatori energetici sono chiamati a collaborare insieme con l’obiettivo di rendere i territori sempre più sostenibili. In quest’ottica è fondamentale spostare il baricentro verso i territori, perché comprendere le esigenze delle comunità locali è l’unico modo per riuscire a proporre iniziative che rispondano alle loro concrete necessità. Tutto questo richiede una progettualità di ampio respiro in cui la pianificazione energetica vada di pari passo con quella urbanistica, con la finalità di conseguire sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

Tale pianificazione presuppone una conoscenza approfondita del territorio, delle sue risorse e delle tecnologie energetiche a disposizione per consentire la creazione di un percorso condiviso e coerente, sin dalle prime fasi, con il processo di decarbonizzazione. Tale obiettivo è raggiungibile solo attraverso un approccio integrato che preveda il coinvolgimento di tutti i soggetti.

Un approccio di questo tipo è stato sviluppato con successo in Puglia proprio da Edison NEXT, che, per affiancare le Pubbliche Amministrazioni pugliesi e supportarle nella decarbonizzazione di edifici e illuminazione pubblica e nella diffusione della mobilità sostenibile, ha avviato un Roadshow basato sul Protocollo d’Intesa siglato con ANCI Puglia, toccando come tappe Bari, Lecce, Taranto e Brindisi. Questi appuntamenti hanno permesso anche di mettere in luce i risultati dello studio realizzato da Edison NEXT in collaborazione con il Politecnico di Milano “Le opportunità di decarbonizzazione della Puglia”, che ha l’obiettivo di evidenziare i benefici dell’applicazione di soluzioni energetiche integrate e i relativi impatti positivi in termini ambientali ed economici per la decarbonizzazione di città, infrastrutture ed edifici in Puglia. Partendo da un’analisi della situazione attuale di edifici e città in termini di emissioni, consumi e costi energetici e da un focus sul quadro regolatorio europeo, nazionale e regionale in materia di decarbonizzazione, lo studio ha identificato le soluzioni energetiche implementabili nei vari ambiti e i relativi benefici ambientali ed economici attesi al 2030, ipotizzando scenari “base”, “medi” e “ottimi” per ciascuna Provincia analizzata. Nel complesso è emerso che attraverso interventi di riqualificazione energetica di edifici pubblici, porti, illuminazione pubblica e diffusione della mobilità elettrica si potrebbe conseguire, a livello regionale, ogni anno un risparmio di energia pari a 880 Gw/h, una riduzione della spesa per circa 124 milioni di euro e si eviterebbe l’emissione in atmosfera di circa 810 mila tonnellate di CO2.

Nel loro percorso di transizione energetica, è utile che le Pubbliche Amministrazioni si facciano affiancare da un partner energetico altamente qualificato. Disponendo di una piattaforma integrata di servizi, competenze e tecnologie, Edison NEXT è in grado sia di portare capitali, con investimenti diretti, sia di comprendere le specificità dei territori al fine di progettare una roadmap per individuare e mettere a terra le soluzioni più adeguate per trasformare tali territori in realtà green e intelligenti, garantendone, non solo la sostenibilità energetica e ambientale, ma anche quella economica e sociale.

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